Alessandra Lamanna

ISLANDA,UN INCONTRO DAVVERO EMOZIONANTE!!!!

Fino a pochi anni fa se qualcuno mi avesse proposto un viaggio in Islanda avrei accompagnato il mio no con una smorfia. Oggi, al termine di questa meravigliosa esperienza, mi considero fortunata per aver vissuto la magia di un ‘ isola così viva. Beh sì, l’Islanda è una terra climaticamente inospitale, tuttavia il suo patrimonio naturale è geologicamente e visivamente unico al mondo.

Mio marito ed io siamo partiti per l’Islanda con il tour organizzato di Terre Polari , grazie al quale abbiamo conosciuto altre sei persone fantastiche, nonché la nostra guida Paola.

Nonostante l’inconveniente dei bagagli rimasti a Francoforte per vari ritardi aerei, la prima giornata è volata, così che passando dalle teste di merluzzi essiccate in attesa di essere spedite in Africa ( qui pare siano molto apprezzate per la preparazione di una zuppa succulenta ) alle prime fumarole sulfuree, ci siamo imbattuti in un paesaggio mutante: dai campi di lava scuri ( eruzione vulcanica recente ) a quelli verdastri perché ricoperti di una rada vegetazione ( eruzione vulcanica più lontana nel tempo ), a montagne , che poi ti spiegano essere vulcani, a montagne vere e proprie. Nessun rumore, nessun traffico, rare macchine. Non posso dimenticare la giornata iniziata all’insegna di una sveglia alquanto mattutina. Partenza alle 6:45 alla volta dell’esperienza più emozionante della giornata ( almeno così credevo prima d’allora ) : whale watching. Non sempre è possibile svolgere quest’escursione, in quanto il mare è spesso agitato a causa del forte vento, ma noi ce l’abbiamo fatta! Così vestiti come degli omini Michelin, tutti rossi e gialli, con una tuta idrorepellente che impediva ogni movimento, ci siamo fatti sbattere di su e di giù, da destra a sinistra che solo il bel panorama del fiordo ti distraeva dal rimettere la colazione… mah eccola qua una grande pinna, uno sbuffo, due sbuffi e di nuovo in tutta la sinuosità del suo corpo…s’immergeva in profondità e dopo 4 minuti ancora lì a volteggiare e farsi ammirare da tutta quella strana gente!

Abituata o no alla gente, lei, abituata o no al mare, io, ce la siamo cavata entrambe in quest’avventura. Ma non era finita qui, perché le due mascotte del nostro gruppo, assolutamente impavide ed indifferenti al vento, alla pioggia e alle onde, hanno tirato su con l’amo due pescioni … poi rilasciati in mare perché non avevamo possibilità di conservarli adeguatamente. Infreddoliti e bagnati abbiamo cominciato a macinare chilometri e chilometri con una piccola sosta in un’area che (dire attrezzata è troppo) ci ha offerto un tavolo su cui appoggiare le nostre vivande… tanto per bagnarsi un po’, perché ormai ci eravamo asciugati! Nota positiva? La nostra prima conoscenza con la volpe artica; nell’immaginario collettivo è di colore bianco, proprio come il cotone artico, ma lei no… scura d’estate e bianca d’inverno, come se il caldo sole islandese le donasse una bella tintarella! Intanto, la nostra macina chilometri, Paola,premeva per andare e riprendere il viaggio: non posso dire che fosse noioso, anzi spesso mi serviva per recuperare qualche oretta di sonno persa a causa della sveglia mattutina, della luce notturna e, direi, della miriade di attività coinvolgenti che mi spompavano energicamente. Quel giorno, prima di giungere all’alloggio, abbiamo fatto un trekking presso la cascata Egfoss, dove ogni colata lavica ha lasciato l’impronta visibile grazie alla stratificazione della roccia. Fra tutte le cascate non è certo quella che mi ha colpito di più , ma il paesaggio intorno era mozzafiato, anche le tre pecorelle erano più belle di tutte le altre tre pecorelle che abbiamo incontrato in questo viaggio.
Finalmente l’alloggio ubicato in un fiordo ad est dell’isola…ore 21:30, inizio tramonto, una cena perfetta e tanto, tantissimo sonno… attenzione la sveglia alle 6:30!